Quanto adoro dire:” Ve lo avevo detto!”.
Si, lo avevo detto in questo mio vecchio post, che gli sviluppatori e gli ideatori spagnoli di Dada Company sono capaci e simpatici. Dopo aver vinto a Bologna 2012 il Digital Award con l’app Four Little Corners, avevano promesso che si sarebbero presto cimentati in una nuova proposta tecnologica ed hanno mantenuto la promessa pubblicando, poco prima dell’estate, l’app Marina y la luz.
E’ una storia interattiva senza parole, titolo e crediti sono offerti in spagnolo, francese, inglese e tedesco.
Si apra il sipario su Marina y la luz, una storia dalle “piccolezze” curate.
Fuma il comignolo, suonano le campane, fischia la sirena della nave e canta il gallo, il mondo si riempie di luce. Tutto ci trascina dentro al giorno, dentro a quel farsi giorno di cui a volte i bambini hanno paura. Ci guida con dolcezza e distrae da quella fatica di certe mattine di alzarsi per andare verso le scuole e gli asili.
Anche Marina si sveglia ed è circondata da oggetti semplici, la sveglia, la palla, le colombe su davanzale e sbadiglia. E’ una bambina serena. Con la stessa serenità scende le scale per andare verso il suo cane…quale bimbo non desidera un cane!? L’effetto scenico delle cinque lampadine sospese è ammirevole, fa sì che la storia possa essere “letta” nelle due versioni, alla luce e anche nella penombra della mattina.
Marina prosegue in giardino (quale bambino non desidera un giardino!?). La natura offre i suoi pollini, ronza l’ape. Tutto è animato da una grande armonia, direi contagiosa, i gesti sono ripetuti, il sole, ormai sorto, attraversa il cielo.
Poi via con la bici senza rotelle…per non dire di quale bambino non desideri lanciarsi con la bici giù per le colline fino alla spiaggia; saltano i pesci, volano le rondini. Il touch da a Marina il coraggio di abbandonare persino il manubrio.
Sulla spiaggia continuano i soavi incontri, ma di chi sono quegli occhi spaventosi dentro la caverna? Marina trema e si agita ma sono occhi di un mostro a sua volta spaventato, che, toccato offre un fiore! Si consolida così, alla luce di una torcia, la prima amicizia.
Piove poi torna il sereno, appare l’arcobaleno e sulla barchetta all’orizzonte si affanna un nuovo personaggio…mentre il sole sbadiglia, un’altra amicizia è presto fatta alla luce della lampara. In una nuova oscurità, seguono nuovi luminosi incontri con diversi tipi di pesci e con la balena, che nera come la notte, ospita sulla sua schiena Marina e un uccello, un bacio schiocca, gira la luce del faro.
La luna torna splendente sul paesaggio, l’abbraccio finale tra Marina e l’uccello ci riporta dentro la notte e poi, volendo – domani – di nuovo dentro al giorno.
E’ una bella storia di amicizia e scoperta del mondo, immersa nella calma emozione degli incontri, nel gioco continuo fra giorno e notte, fra luci e buio. Si può percepire il respiro leggero della luna e direi della luce, fra colori che brillano poi si spengono. Si è cullati da una musica incantevole e dal rumore delle onde. Le brillanti illustrazioni ad acquerello di Alberto Vàzquez trasmettono un senso fluido e lieve dello scorrere del tempo.
E l’ora del riposo dopo le mille avventure, ci si addormenta arricchiti e senza paura. Una storia perfetta per la buonanotte così come per il buongiorno!