Con il tempismo che mi contraddistingue eccomi a parlarvi di una storia interattiva sul Natale, pubblicata dagli avventurosi Avant-Goût Studios con le belle illustrazioni di Marion Piffaretti.
Ma si! Perchè diffondere racconti su Babbo Natale solo durante il gelido inverno, quando le città si vestono di lucine e musichette e tutti hanno solo una gran fretta? Bello concedersi questa storia, dallo spirito investigativo, anche durante il disgelo. Non c’è stagione per le storie ai bambini.
L’app, dal titolo Sur les traces du Père Noël, è disponibile in francese e inglese e trasporta istantaneamente nella magica atmosfera di neve, caminetti, campane. Avevamo già conosciuto gli intrepidi gemelli, Apolline et Léon, nell’app aux Jardins des Tuileries, recensita nel blog.
Li ritroviamo qui, avventurosi più che mai, che vanno dai nonni a trascorrere le vacanze. Matti di felicità tra slitta, palle di neve, sci e addobbi. Il solaio li intriga e si perdono nella scoperta di oggetti polverosi e vecchi ricordi, in compagnia di un topo e un gatto che si rincorrono senza fine. Sulla parete di fondo del solaio Apolline scorge un quadro di fotografie con una dedica scritta da Babbo Natale in persona: “ ricordo dei boschi”.
La frase fa piombare i due protagonisti nella più avida e spietata caccia al Babbo! A loro non par vero che viva lì vicino, vogliono assolutamente incontrarlo. Prima però addobbano la casa a festa, ghirlande, palline poi brindisi e tutta l’iconografia è rispettata. La sera della vigilia si conclude, tutti vanno a letto ma i due coraggiosi non hanno scordato la loro missione. In punta di piedi tornano nel salone e perfezionano il piano: farina per terra, caramelle al peperoncino, latte con il sale, carote di plastica, biscotti al pepe…trappole infallibili, al primo rumore si scaraventeranno per incontrare il Babbo. Presto si fa mezzanotte, i due aspettano ma cominciano a sentire la paura e l’eccitazione. Sentendo provenire dal piano di sotto i suoi colpi di tosse e il rumore di suoi passi… si rifugiano sotto le coperte e si concedono un po’ di tempo prima di scendere; poi il sonno li vince.
L’indomani è la festa dei regali…in effetti il babbo è venuto e ne ha portata una montagna, contro la quale Léon va a schiantarsi . E le loro trappole?…biscotti smozzicati e segni di scarponi sulla farina. All’esterno, tracce di slitta e di scarpe segnano la neve, è la giusta pista per scovare il vecchietto. Con la slitta partono all’inseguimento a velocità olimpica (in stile videogioco l’utente li aiuta ad evitare gli ostacoli)…e ci siamo, il babbo sarà li, senz’ombra di dubbio, nella baita isolata al fondo del bosco. I due spioni guardano dalla finestra ma vedono solo qualche lettera sospetta sul tavolo, decorazioni e foto. Insoddisfatti ma ancora intrigati vanno a ficcare il naso in un locale adiacente dalla porta socchiusa…per scoprire bambola, aereo, camion dei pompieri, treno, evviva allora è veramente la casa di babbo Natale; i passi alle loro spalle fanno pensare ad un imminente incontro ma in realtà è René, vecchio amico del nonno, anche lui si trova lì per aver seguito gli indizi…
Non è proprio così ma questa storia, secondo me, fa ben percepire il desiderio, che i bambini piccoli manifestano, di credere a qualsiasi incantesimo, di affidarsi alla magia dell’incanto e di arrendersi al favoloso. Ricorda a noi adulti quanto abbiano bisogno di avventurarsi e di ingegnarsi per ciò in cui credono.
Le interazioni si concentrano soprattutto su un buon uso dell’accelerometro e sullo scorrimento verticale/orizzontale delle tavole, tanta musica, lettura coinvolgente del testo e due renne e una slitta nasconte dietro la casa. Perfetta nel suo genere naif.