Se questa pubblicazione mi ha intensamente emozionato non è perché sono emotivamente instabile.
Ho scoperto l’app Moi, j’attends…, a Parigi, al Salone del libro di Montreuil; è importante che la vediate. E’ un brivido, un incanto, una lacrima, un sorriso.
Deriva dal meraviglioso cartaceo di Davide Calì e Serge Bloch, edito da Sarbacane nel 2005 e di cui è stata pensata una trasposizione interattiva creativa strepitosa; in francese, inglese e tedesco.
Difficile da recensire; semplice farsi prendere per mano dal filo rosso, vero protagonista della storia.
Moi, j’attends…, (Aspetto…) è un racconto che si sviluppa attraverso il tempo, attraverso la guerra, le nascite, i lutti e gli scombussolamenti del vivere di ciascuno.
Corre il bambino tirando il filo, aspetta di crescere, di diventare grande e tirando cade, inciampa, come succede appunto crescendo…non si vede l’ora ma costa fatica e non sempre è facile.
Il pezzo di filo rosso si fa pupazzo per la nanna, nastro per i capelli della mamma, bavaglino per la pappa, lana del maglione, ghirlanda natalizia; si fa spinta verso l’amore (nel senso figurato di pulsione ma anche di animazione/interazione che batte sulle spalle dell’innamorato affinché agisca, trovi il coraggio).
Diventa fazzoletto, cordone ombelicale, liquido della flebo, a volte è filo che unisce, a volte filo aggrovigliato (quando si litiga), o filo reciso per sempre e porta con sé il dolore.
Tutto si svolge tra la linea nera delle figure e degli oggetti stilizzati, il bianco latte dello sfondo e il rosso che detta il tempo, lo stato d’animo, la danza della vita.
Il filo rosso si fa ancora bastone, lettera d’amore, sciarpa dell’anziano così come era stato il suo bavaglino, poi si fa piccolo seme nel ventre materno, annuncio dell’arrivo di una nuova vita in quella famiglia.
E ti sembra che possa essere la tua vita, di essere tu quel bambino, tu quella donna che partorisce, tu quell’anziano che riceve la notizia della gravidanza, senza differenze di genere.
I momenti più intensi di tutta una vita accadono e si srotolano seguendo le trasformazioni e le forme che il pezzetto di corda assume.
Segni e gesti piccoli, passaggi immensi. Si vola da un’animazione ad un’altra, tutto è leggero e gentile, delicato, inesorabile, fino alla fine del filo e poi da capo, come le stagioni della vita e la vita degli uomini.
Interazioni potenti e dolci, con una colonna sonora festosa e struggente.
Con la carismatica e calda voce narrante, per il francese, dell’attore André Dussollier.
Quest’app è un vero regalo.
Buone Feste.