Penso allegramente che si possa considerare The Heart and the Bottle la madre di tutte le trasposizioni digitali per bambini.
Una mamma che non è invecchiata, fresca e gentile.
La sua pubblicazione nell’AppStore risale al dicembre del 2010; allora iniziavo a muovermi nello spazio digitale delle storie per bambini e quando la trovai capii l’importanza della sua natura.
Alle spalle di questa creazione si sente la regia dello stesso Oliver Jeffers che ha saputo declinare in digitale la sua storia senza guastarne la poesia, attribuendo alle tavole movimenti coerenti, non casuali e non pretestuosi.
E’ meraviglioso ritrovare nell’adattamento la sua creatività composta e delicata, che dimostra che è un illustratore di talento anche per la versione interattiva, per aver saputo immaginare il movimento – non banale – proprio là dove l’occhio ed il dito lo cercano.
Personalmente riesco ad immaginare di affidare ad una bottiglia solo del buon vino o un papiro con un messaggio, mentre la bambina protagonista, nella bottiglia mette il suo cuore, nel tentativo di preservarlo dalle sofferenze della vita, in questo caso la morte del nonno, figura di riferimento affettuosa, serena e grandiosa.
Nella pratica non si è rivelato semplice spiegare ai più piccoli il significato figurato del cuore nella bottiglia, anatomicamente impossibile, quasi grottesco.
Credo che in questo frangente sia stato di grande aiuto avere a disposizione una buona rosa di interazioni sulle quali contare; mi sembra che abbiano offerto al bambino-utente e al genitore una sponda familiare e protettiva per sorridere senza provar spavento.
Vorrei lasciare a voi la scoperta della trama e degli esilaranti e struggenti tentativi della bimba protagonista di estrarre il cuore imbottigliato, tra esplosioni e martellate!
Questa app, che prende le mosse da un cartaceo favoloso, ha la forma e la forza di un’opera creativa naturale, vive di vita propria.
Si percepisce il serio divertimento di chi ha inventato i movimenti, di chi ne ha dato un’appassionata lettura (Helena Bonham Carter) e dei musicisti che hanno composto i suoni di contesto e la colonna sonora.
Non dimenticando che era il 2010, grande merito va al coraggioso investimento di Harper Collins Publishers e all’agenzia che ne ha reso possibile lo sviluppo digitale.
Molto, molto bella, non si consuma e non si perde. Penso potrete divertirvi quanto loro.