Vi invito a conoscere la bookapp interattiva Rom and the whale of dreams, la prima sviluppata da BelMontis Publishers. Questa casa editrice digitale è di un padre e una madre – nati e cresciuti agli angoli opposti del mondo – che, per questo motivo, hanno voluto pubblicare per la loro figlia una storia per bambini fruibile in INGLESE, SPAGNOLO e CINESE, con traduzione del testo disponibile a richiesta in ogni tavola e tabelle di parole tradotte. Il testo, ispirato a una leggenda gitana, è di José Miguel Vilar-Bou, le emozionanti illustrazioni di Alejandra Zúñiga. La storia è vibrante, lenta nel ritmo narrativo, ricercata nel lessico e composta nella pertinente e originale interattività. E’ una storia da leggere senza fretta, intima e profonda da scoprire a poco a poco.
Siamo in un tempo lontano, nel regno gitano di nome Numia. Gli abitanti di Numia non vivono in case tradizionali ma in case mobili, seguono i capricci del vento (qui il testo viene portato via da un soffio di vento leggero, bello l’effetto di questa animazione autonoma), la sera suonano musica intorno ai fuochi e vanno alla ricerca dei loro sogni persi.
Il re, la regina e piccolo principe di nome Rom dividono la tenda reale (la loro tenda a matita in bianco e nero assume, con trascinamento del dito, mille sgargianti colori).
Gli abitanti di Numia sono felici e vivono in armonia. Ma una cosa molto particolare, quasi sinistra, accade loro già da moltissimi anni. Quando vanno a dormire non possono, non riescono più a sognare. Una fresca notte d’estate, il principe Rom va a dormire e sogna una creatura strana con zampe di leone e ali di farfalla. Si risveglia stupefatto e tenta di dimenticarla, certamente nessuno gli avrebbe creduto! Il sogno però non lo abbandona, torna a riproporsi ancora e ancora finché Rom lo svela ai genitori attoniti (Qui la musica orientaleggiante accompagna, al touch, un’interazione poetica: le manine del bambino si muovono per step disegnando la balena da mostrare ai genitori…proprio come farebbe un qualsiasi bambino per dare aspetto al suo sogno, per essere credibile). Da mille anni nessuno a Numia sogna ma Rom crede il suo sogno reale e parte alla ricerca della creatura cavalcando il magnifico Invisible, il cavallo del re (che chiamandosi Invisible, al touch, non può che scomparire). I due attraversano praterie sterminate e terre misteriose, si imbattono in una serie di creature bizzarre come gli smemorati esseri dalle ali di uccello e la proboscide (coglie di sorpresa l’effetto del testo che si disgrega e vola via, metafora della loro breve memoria). Poi in lunghissime colonne di personaggi indaffarati ma neanche questi sono in grado di dare istruzioni sull’esistenza della balena magica… Fino all’arrivo nel regno in cui convivono, senza potersi sfiorare, le creature del Fuoco (bagliori infuocati, al touch, dalle loro bocche) e dell’Acqua (bollicine in ascesa). Strumenti musicali a percussione battono il tempo del viaggio e dell’avventura.
Tornato a Numia, un anziano dal turbante rosso si presenta alla corte gitana, è il Re di Malba. Il suo regno è caduto in disgrazia per la scomparsa dell’animale magico che lo proteggeva; da allora gli abitanti di Malba hanno perso la facoltà di dormire, trascorrono il tempo a cercare i sogni persi (al touch sulla sfera nelle mani del vecchio, cambia l’effetto del colore sulla tavola: buona resa per il contesto onirico cui si fa riferimento). L’animale misterioso e magico scomparso è proprio la balena che abita i sogni di Rom. Quella balena si divertiva a saltare da un sogno all’altro…apparentemente (e fantasticamente) si era persa nei sogni di un bambino e non riusciva a uscire. E lì, in quel luogo in cui non si sognava più, la balena era stata attratta dalla cristallina e pura immaginazione di un bambino. Rom e le sue infantili mani mostrano al vecchio il disegno offrendogli nobilmente di proseguire insieme la ricerca della creatura per restituire i sogni e l’allegria agli abitanti di Malba…
…Tutti torneranno a sognare dopo aver recuperato la lieve consapevolezza che nel restare piccoli abita il potere di generare la più incredibile immaginazione. Una buona storia, narrata con suggestioni, per immagini e suoni, un racconto di incontro con altri popoli, non chiassoso, romantico più che rocambolesco; se ci si lascia andare incanta.