Minibombo stupisce, ancora e ancora. Ha infatti pubblicato, contestualmente lo scorso ottobre, libro e app omonimi ma attenendosi alla buona abitudine di adattare idea e progetto editoriale a seconda del supporto di utilizzo; che sia carta o che sia schermo, il risultato è lo spasso dedicato ai bambini piccoli.
Nel libro una castagna attira l’attenzione e l’acquolina di un topo goloso che si avvicina alla base della pianta per ottenere il suo bottino, inizia a scuotere all’urlo Ora ti mangio, empatico e immediato, ma il topo ignora l’imponderabile; dall’alto della chioma, anziché cascare la castagna ambita, casca una volpe e subito i ruoli si invertono, da predatore a preda al topo non resta che rifugiarsi tra le fronde risalendo il tronco. Tutto bene…tranne il fatto che di lì a poco…dalle fronde fa irruzione un cinghiale, il ribaltamento dei ruoli prosegue, il divertimento è garantito. L’albo è bello grande (26×26), si sfoglia in verticale e credo che questo schema divertente sarebbe stato efficace anche nella trasposizione digitale.
Ma i Minibombo fanno sempre un passo oltre, per questo sono tanto amati.
Qui abbiamo visto animarsi forme geometriche, qui abbiamo imbiancato schermi, ora il momento è agreste, così come nel cartaceo, anche nella versione digitale, l’asse intorno a cui tutto si svolge è sempre l’albero ma si alternano scene diverse.
Gli alberi, è risaputo, sono dei veri condomìni, abitati, popolosi, ospitano nidi, tane, anfratti misteriosi, impalcature nascoste di sostegno per i più diversi animali. Ma questo albero è affollato più di altri, c’è un traffico continuo, movimento senza tregua! Non importa se sia quercia o rovere, quel che conta è che sia frondoso, impenetrabile e interattivo.
E’ l’albero per antonomasia, quello che disegnerebbe un bambino, con una chioma compatta a tutelare chi si nasconde tra i rami e che, presto o tardi, entrerà in scena.
Nell’app il gioco inizia così, proporio da quel verde fitto fitto, un soffio di vento inclina il tronco, qualche foglia si stacca, piomba a terra un koala. Il dito-nativo-digitale già freme!…attacca lo schermo e subito aiuta il piccolo mammifero nei suoi tentativi di risalita sul tronco, dove il koala presto si rifugia. Il dito-nativo-digitale è competente, sa che le possibilità di interazione sono tante, che c’è il touch ma che qui funziona ancor meglio lo swipe (perfetto nel far ballonzolare a destra e sinistra il fusto possente) e maggior è l’ampiezza del trascinamento maggiore l’oscillazione, maggiore il gusto.
E ora che il koala è scomparso nella chioma, naturalmente l’interattività lo farà riapparire! E no, eh!
Il divertimento sta nell’imprevedibile, non son certo pivelli gli autori, son creativi. E via così, cade un cervo, che sghignazza a bocca aperta e tra versi caprini si allontana in elicorna (corna che fungono da eliche). Il crollo del serpente è esilarante, tipo un salame che si abbatte al suolo con un tonfo, che sorride, fa le pernacchie, aspetta il tocco e voilà, attorcigliandosi ritorna tra le fronde con agilità e rapidità spettacolari.
Chi cadrà adesso? Chi ancora si nasconde dentro questo frondoso cilindro magico?!
Tra deliziosi cinguettii è il turno di tre piccoli uccelli…vorrei ben vedere che mancassero proprio loro, i più titolati ad abitare tra i rami, sono di un’unica nidiata, zampettano lateralmente spostandosi in blocco fino alla loro risalita. E’ un vai e vieni continuo, chi sale, chi scende, chi salta, chi vola. Tutto sembra essere tornato alla normalità ma mentre lo diciamo…dalla chioma si schianta un arrabbiato rinoceronte, che ingrugnito prende a dar testate nel tronco facendo, con sua gioia, calare le corde di un’altena, se lo è meritato un giro, con tanto di cigolio e orecchie al vento. Da arrabbiato a contento, come un bambino.
Apice della comicità, la caduta di due perplessi ricci, i cui aculei si piantano…dell’uno nel terreno e dell’altro nel…sì perchè poi succede anche che i due…trovando così il modo di andare via…
Ho saltato qualche parola, neh! A fin di bene, per non rovinare la sapida sorpresa.
Tucano giocoliere, giraffa, la gag di elefante e topolino, i merli a testa in giù, un ascensore di inquilini intraprendenti e spiritosi. Un corredo di suoni perfetto e montaggio e resa dell’interattività di qualità astronomica.
Che ve lo dico a fare; è da scaricare lestamente anche perchè, nella loro adorabile tradizione, il prezzo è un’altra bella sorpresa (0,99).