Ricordate My Hanukkah? Ma soprattutto l’avevate apprezzata? Domanda retorica, impossibile non aver giudicato con favore il valore del progetto editoriale, del meccanismo coinvolgente di gioco e la resa della storia.
Squadra che vince non si cambia! I ragazzi di App Sameach non hanno frenato il loro entusiasmo e oggi offrono al pubblico di bambini (e adulti che li affiancano) una nuova colorata e interattiva book app sulle origini della Pasqua ebraica.
La struttura della nuova app My Pesach segue lo schema della prima…in odor di collana, stessi i personaggi, nuova Storia. E’ disponibile con testo scritto e interpretato in quattro lingue, read aloud (le parole si illuminano contemporaneamente all’ascolto del testo) e presenta una batteria di pulsanti per la navigazione molto intuitivi. E’ godibile e valida.
La nuvola in copertina introduce, attraverso nuvole più piccole, differenti possibilità: Storia, Musica, Pagine da colorare, Lingua, Giochi. Attività per tutti e per tutti i gusti.
La Storia: Tanti anni fa, la notizia – che suonò al faraone come una minaccia per il suo potere – che gli Ebrei del regno stavano diventando troppo numerosi, spinse il faraone a ordinare che tutti gli Ebrei fossero fatti schiavi e che i loro bambini fossero gettati nel Nilo. Il faraone è un coccodrillo con copricapo ornamentale, denti aguzzi sporgenti, i suoi piccoli occhi cattivi si strizzano autonomamente.
Per salvare il proprio figlio una mamma ebrea lo mise in una cesta sul fiume. La cesta fu sì trovata…da chi? Dalla figlia del faraone che lo tenne con se’. Il nome di quel bambino era Mosè. Fu cresciuto ed educato come un principe e quando si imbattè in una guardia che frustava un ebreo, si infuriò e la malmenò ma poi, nel timore d’essere imprigionato, scappò nel deserto.
E’ divertente la semplice interattività della colluttazione tra Mosè (leone in costume d’epoca) e la guardia che va al suolo, fuori combattimento, con tanto di stellina rotante intorno alla testa, mentre contestualmente un’altra guardia si porta le mani al viso in segno di sgomento.
Mosè, con suo fratello Aronne, visse a lungo facendo il pastore fuori dall’Egitto. Nella tavola in cui Mosè sente la voce di Dio che gli ordina di tornare in Egitto a liberare il suo popolo dalla schiavitù, risulta immediato ricercare l’interattività nel cespuglio che brucia facendo scaturire un verso penetrante. Mosè, al rifiuto del faraone di liberare gli Ebrei, avvertì che avrebbe scatenato dieci terribili piaghe per colpire lui e tutti gli Egiziani. E così fu.
La successione delle piaghe, sebbene inquietante non turba, ha una resa eccellente per i bambini, diretta ma volutamente ironica, con l’intento di non rendere angosciante per i giovani fruitori dell’app una descrizione che potrebbe risultare cupa. Dieci tondi per dieci piaghe, tutte interattive, dal sangue nei fiumi al bestiame malato fino alla morte dei primogeniti egiziani. Il faraone provato dalle piaghe e lacrimevole (verso + lacrime) al trouch, ordina la liberazione degli Ebrei. La lunga colonna di personaggi antropomorfi in costumi antichi che rappresenta gli Ebrei si trova ora in trappola di fronte ad un mare tumultuoso, inseguita dai soldati egiziani per ordine del faraone che ha cambiato idea. E’ tempo di miracoli: Dio apre il mare per far passare il popolo ebraico e richiude le acque travolgendo i soldati all’inseguimento. Comincia una nuova vita per il popolo libero e cambia la musica, si fa allegra, coinvolgente e il cartello, piantato nelle sabbie del deserto, con la freccia Promised Land suscita una gustosa risata.
Tra le sezioni proposte 10 tavole assortite da colorare a suon di musica con le indicazioni alimentari della tradizione; belle le idee dei due giochi: il primo con i sette panini da trascinare nel cestino per far assimilare metaforicamente il divieto, nel periodo pasquale, di avere in casa lievito e nutrirsi di prodotti lievitati (Chametz), e, il secondo, del Seder, cena che si consuma secondo un ordine ben preciso con portate determinate.
Le tavole illustrate sono cosparse da alcuni piccoli movimenti e suoni di contesto, belati e fischi e le nuvole che attraversano i cieli delle pagine regalano l’avvolgente sensazione dello scorrere di un tempo lontano giunto a noi attraverso la storia e le tradizioni.