Dispositivi interattivi per bambini da 0 a 2 anni

Per questo post mi sono riferita agli studi di neuropsichiatria di Jean-François Bach, Olivier Houdé, Pierre Léna e Serge Tisseron “L’enfant et les écrans”, Avis de l’Académie des sciences, qui il link per chi fosse interessato ad approfondire.
uso dell'ipad per bambini piccoli, blog specializzato in libri per bambini
I dispositivi interattivi sono schermi, al tocco su questi schermi, la tecnologia vuole che accada qualcosa al contenuto ivi installato.
La reazione e l’interazione fanno parte del contenuto e come tale va trattato.
I piccoli fruitori ne sono attratti come lo sono da tutto il divenire che li circonda.
Non è del bambino piccolo, incantato dal device come dal canto delle sirene, che intendo parlare ma dell’opportunità di offrirgli un approccio condiviso e dai contenuti a misura delle sue capacità e incapacità.
Il fatto che esista una vasta offerta per questa fascia d’età spinge ad alcune riflessioni. Se il nativo digitale fosse nato cento anni fa, oggi avremmo dati e statistiche su cui poter ragionare. La recente introduzione di questi mezzi sottrae scientificità al tema; in questo caso si ragiona per osservazione diretta di effetti e risultati.
Dalla nascita fino a 24 mesi, per il bambino, il mondo intero è uno spettacolo, nel senso etimologico del termine. E’ un mondo di suoni (alcuni già uditi dall’interno), di colore, di materiale da captare, da scoprire con bocca, mani, piedi, occhi, naso, orecchie.
Tutto ciò che circonda il nuovo-nato è da sperimentare tramite lo stimolo di una ostinata curiosità innata. L’ambiente che lo circonda è un pop-up, colorato, con porte e finestre. E’ un mondo in tre dimensioni, ma anche in due.
Il periodo anagrafico è delicato ed il modo per evitare danni è trovare in questa delicatezza, un punto di forza, di benessere.
Un bambino di sei mesi è in grado di guardare e interpretare immagini, di percepire quando il tono della voce si fa severo; seleziona le voci familiari e quelle che non lo sono e sa cogliere, in quelle voci, tensione, allegria, stanchezza, paura. E’ uno scanner in movimento, esigente, attento; ne va della sua sopravvivenza.
Un device spento equivale ad uno dei pezzi di mondo che il bambino tocca e conosce; un oggetto muto e, al tatto, generalmente freddo.
Un device acceso rappresenta per la sua sfera cognitiva un’opportunità come le altre. Qui il genitore ( inteso come l’adulto di riferimento nella specifica circostanza) sarà la sua guida più preziosa.
Penso sia onesto riconoscere che sperimentare la tecnologia per lui (se offerta con determinati accorgimenti) possa assurgere ad un’esperienza al pari di altre.
I supporti interattivi sono un mezzo neutro da utilizzare con disinvoltura sapendo che:

  • Esistono ebook e app create appositamente per la fruizione dei più piccoli, giochi di base sulle forme geometriche, sui colori, sulla capacità di mettere in relazione misure e pesi, storie dai piccoli passi narrativi ben illustrate. Non serve un rigido decalogo di parametri per scegliere.
  • Serve invece la presenza del genitore, costante al suo fianco, che permette al bambino di esperire in semi-autonomia, scoprendo quel che scoprirebbe in un campo di papaveri; pronto a stimolarlo, a sollecitarlo nell’esperienza. Una figura non distratta al suo fianco, un genitore che, come in qualsiasi altra attività, è presente ma non invadente, che vive con lui l’interattività, con lo stesso stupore e curiosità.
  • Contenere la durata della fruizione intorno ai venti minuti.
  • Trasferire l’esperienza digitale anche all’esterno, cercare l’abbaire del cane, il rosso del papavero, far rielaborare emotivamente al bambino il linguaggio che ha conosciuto sul supporto elettronico. Come accade quando si parla, a sera, della passeggiata fatta nel bosco.

Il bambino è un individuo recettivo, elastico e meno ingenuo di quanto si pensi. Il suo assorbire “conoscenza” da qualsiasi esperienza per la costruzione di basi spazio-temporali di mente e cervello non vede confini, non ha i confini che noi tendiamo ad attribuire.
Da genitori vorremmo che “la sua prima volta”, in tutto ciò che fa, fosse la più bella, la più corretta, quindi gli faremo ascoltare l’abbaiare di un cane, ma anche il verso del cane in un’app. Imparerà a conoscere e riconoscere, immerso in un’unica realtà.
Il bambino piccolo piange e non sappiamo il perchè. Ha mal di pancia, ha fame, si sta annoiando? Non per questo gli offriremo un barattolo di nutella e un bicchiere di vino. Quindi non gli daremo un ipad per un’ora in autogestione. Tenteremo di distrarlo con ogni mezzo, un balletto, delle smorfie, una canzone o un supporto interattivo con cui distrarci insieme a lui, raccontandogli una storia, facendo un gioco.
Tutto ciò significa attirare la sua attenzione e orientare i suoi canali recettivi su un prodotto di cui il bambino non ha bisogno ma che rappresenta un mezzo ed un’occasione di apprendimento di qualità per sviluppare un corretto impianto conoscitivo. La raccolta della conoscenza per gradi avviene attraverso ogni strumento.
Il genitore è più intelligente del bambino, cioè dotato di maggiori strumenti, sa cantare, sa raccontare, sa parlare, sa consolare e ha l’ironia. La persona piccola pende dalle labbra della persona adulta; è la sua voce che vuole sentire, il suo viso vedere e toccare, mentre usa un device; la chiave sta nell’essere complici in questa avventura.
tablet per 0-2 anni, uso, utilizzo, editoria digitale
Affrontare l’esperienza digitale insieme è gratificante per entrambi. Sarà lettura e interattività con esclamazioni, mimica, espressioni. Ricorrere ad un’app non mortifica il ruolo dell’adulto e arricchisce le competenze del bambino.
Sempre affiancato dal genitore, potrà conoscere la forma di un cartaceo come la sonorità di un’app, il racconto in un ebook, la trasparenza della bottiglia come del vetro del device. Apprezzerà tutto maggiormente se del mondo conoscerà materia, forme, oggetti, musica, misure, comunque li apprenda. E’ un lavoro imponente da fare al fianco del bambino.
A tre o quattro anni, quando sarà più libero e più maturo nella fruizione autonoma, si potrà parlare di app di divertimento, intrattenimento, educazione, di apprendimento di una lingua straniera.
Un bambino di questo decennio avrà tempo e molte occasioni per vivere un futuro interattivo, digitale e non.
 
 

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