Storia, interattività e giochi didattici integrati nell’app.
Apertura della bookapp su tavola esplicativa, sintetica e immediata quindi utile.
Dall’icona con le bandierine si sceglie la lingua (inglese o italiano), dal punto interrogativo si accede all’indice, l’altoparlante – ormai lo sappiamo – regola l’audio; la freccia, in quella commistione intuitiva di avvio tra lo start tecnologico e il voltapagina cartaceo, fa partire l’avventura.
Non si sa se Ban sia nata prima stampata a colori, su cartoncino plastificato lucido e fustellata oppure digitale interattiva, quel che si sa è che ora è il progetto cross mediale Le giunglesche avventure di Ban e Nanà, sviluppo di Ardo Quaranta con tecnologia Pubcoder e illustrazioni di Simona Bursi. Qui il sito con i creatori di questa storia e alcuni spunti interessanti!
Nella fruizione del libro l’icona con la doppia freccia offre di ricaricare la pagina dopo averla letta, opportunità intelligente considerando il fatto che le pagine propongono di giocare e di ampliare le competenze in autonomia.
Ban è buffa, di colore che tende al blu, ha coda lunga e sottile arrotolata come una molla, testa a pera, occhi umani!
In prima tavola, entra in scena a testa in giù, a sinistra, a destra, si affaccia da un angolo di una finestra grafica. Appare e rapidamente scompare, invitando il lettore ad interagire, a toccarle il naso facendo illuminare la corrispondente sagoma a lato, poi le si fa il solletico e Ban ride…così ci facciamo un’idea di come ridono le scimmie!!!
Ban vive in una città abitata solo da scimmie e dunque qui scatta la caccia alle quattro scimmiette nascoste…non do suggerimenti. Le strade più importanti della città si snodano sugli alberi intrecciandosi a vie e viuzze, è facile perdersi, ecco allora il gioco della mappa su cui individuare i personaggi.
Al touch sulla porta della casa, compaiono i genitori…restiamo a bocca aperta e poi ridiamo: trucco e parrucco per madre scimmia, salopette rossa per il padre. Esplorando alla ricerca delle zone di interattività ci si imbatte nell’alternanza delle espressioni del padre e nei cambi di pettinatura della madre, affermata parrucchiera.
A scuola ogni scimmia-alunno si presenta in prima persona tramite comparsa di finestra accompagnata da voce interpretata.
La maestra entra in scena in primo piano lamentando, in imprescindibile linguaggio scimmiesco, la rottura della campanella…ed ecco che c’è da premere il pulsante rotante per far suonare la campanella giusta, ed il pulsante giusto cambia posizione per cui non è scontato riuscirci anche dopo averlo fatto la prima volta.
Sulla via del ritorno da scuola una voce dal suolo chiama soccorso…proprio lì vicino al piede di Ban anche se lui non l’ha ancora vista.
E’ una buccia di banana parlante che toccata si muove di vita propria. Incuriosito e soprattutto seguendo le indicazioni della storia, l’utente cerca di spostare la buccia per trascinamento…ed ecco l’interattività meno prevedibile del libro: in realtà nel tentativo di spostare la buccia la si cancella, scoprendo l’animale!!!
Molto bella la resa del temporale scrosciante, con tuoni e fulmini che hanno spinto il misterioso essere vivente a rifugiarsi sotto la buccia…ma si scopre chi è solo ricostruendone l’aspetto in stile puzzle…insomma è una lumaca, Nanà per precisione, una gran viaggiatrice.
I due inziano a conoscersi, tra l’esilarante lumaca che presenta le stanze della sua casa e gli ostacoli da spostare per far procede Nanà con la sua lentezza, arriva anche la morale gioiosa e non fastidiosa: conta la costanza non la velocità; i due protagonisti suggellano la loro amicizia con un “passaggio” speciale, con l’aiuto del lettore, Ban carica Nanà sul suo polso e via…
L’interattività del lavandino per lavarsi le mani prima della cena non ve la svelo è davvero graziosa, bella originale sorpresa. Così come la voce professionale che dà lettura del testo e detta i tempi delle interazioni, i suoni e il motivo musicale allegro e pertinente.